Buongiorno cari lettori!
Oggi vi spetta la recensione di un romanzo Made in Italy di un autore esordiente, si tratta di "A un passo dalla vita" di Thomas Melis, sono sempre molto felice di poter parlare di qualche autore italiano, specialmente se nuovo nel campo.
Titolo: A un passo dalla vita
Autore: Thomas Melis
Autore: Thomas Melis
Pubblicato in Italia nel 2014
Genere: noir
Casa editrice: Lettere Animate Editore
Lingua originale: italiano
Trama: È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della periferia – gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali –, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.
Trama: È una Firenze fredda, notturna e mai nominata quella che fa da palcoscenico alla storia di Calisto e dei suoi sodali, il Secco e Tamagotchi. La città è segnata dalla crisi globale, dietro l’opulenza pattinata del glorioso centro storico si nasconde la miseria dei quartieri periferici. Calisto è intelligente, ambizioso, arriva dal Meridione con un piano in mente e non ha intenzione di trasformarsi in una statistica sul mondo del precariato. Vuole tutto: tutto quello che la vita può offrire. Vuole lasciarsi alle spalle lo squallore della periferia – gli spacciatori albanesi, la prostituzione, il degrado, i rave illegali –, per conquistare lo scintillio delle bottiglie di champagne che innaffiano i privè del Nabucco e del Platinum, i due locali fashion più in voga della città. Calisto vuole tutto e sa come vincere la partita: diventando un pezzo da novanta del narcotraffico.
Cupamente, nella rappresentazione di un dramma collettivo della “generazione perduta”, schiava di un sistema socioeconomico degenere e illusa dalle favole di una televisione grottesca, si snoda questa storia di ingiustizie e tradimenti, ma anche di amicizie e amori forti tragicamente condannati. Perché il male non arriva mai per caso e la vita non dimentica mai nulla, non perdona mai nessuno.
L'autore: Thomas Melis è nato a Tortolì, in Sardegna, nel 1980. Ha studiato presso le università di Firenze e di Bologna concludendo il suo percorso accademico nel 2008. Nella vita si occupa di progettazione di fondi comunitari e consulenza aziendale per lo sviluppo. Ha collaborato con diverse riviste online, dedicandosi all'analisi degli scenari internazionali e della politica interna. "A un passo dalla vita" è il suo romanzo d'esordio.
Recensione: Sono sempre molto contenta quando si tratta di recensire un libro di un autore esordiente, questo romanzo l'ho letto diverso tempo fa ma per una serie di assenze dovute alla scuola e altri motivi ho una lunga serie di recensioni arretrate. L'autore si è dimostrato molto disponibile e soprattutto molto paziente, data la lunga attesa.
Nel romanzo viene descritto il mondo di Calisto, un giovane ambizioso che piuttosto che rimboccarsi le maniche e lavorare sodo decide di prendere una scorciatoia, si accorgerà poi man mano che la storia procede che la scorciatoia è una strada in salita e che potrebbe causargli molti più problemi di quanti ne avesse in programma. Quello che inizia quasi come un gioco per divertirsi a fare i ricchi finirà per risucchiare Calisto sempre di più obbligandolo a fare delle scelte difficili.
Lo stile è molto articolato, il linguaggio utilizzato cambia molto dalla parte narrativa ai dialoghi, nella prima viene utilizzato un italiano ricercato, non molto scorrevole, mentre nei dialoghi si utilizza un mix tra dialetto del Sud e slang, devo ammettere che ho avuto alcune difficoltà a interpretare i dialoghi visto che molte parole o non le capivo o non le avevo mai sentite.
L'ambientazione è varia, si passa dalle strade di Firenze alla luce del giorno, come la casa di Calisto, l'università e la biblioteca, alla Firenze del fine settimana, tra locali e feste varie. Ci viene presentata una Firenze molto diversa dal ritratto classico che ci viene dato, culla della cultura e dell'arte, viene esposto il "lato oscuro" di questa città.
I personaggi sono molto vari e alcuni non li ho ben inquadrati, alcuni personaggi sono più approfonditi di altri, altri ancora sono stereotipati. I personaggi femminili sono stereotipati, c'è quella buona e brava che vuole salvare il mondo, c'è quella selvaggia tutta feste e droga ma che nel profondo ha un cuore d'oro, e poi c'è quella ricca e viziata. Secco è un personaggio piatto, non cambia di una virgola dall'inizio sino alla fine, ma al meno bisogna dire che rimane fedele ai suoi principi sino alla fine, nel bene e nel male lui una strada ha scelto e quella strada percorre. Il protagonista è un personaggio particolare, è sveglio, intelligente, ha le sue idee e un suo piano da portare avanti, ma è giovane e disposto a ricredersi. Ha la sua visione del mondo e un obiettivo che vuole raggiungere a tutti i costi, ma ha comunque i suoi dubbi, i suoi ripensamenti, i suoi rimpianti. Forse tra tutti i personaggi è quello più umano, non appena si accorge che la strada che sta percorrendo forse non è quello che vuole davvero è pronto a ricredersi e a riconoscere quello che vuole veramente. Ma delle volte ha dei giramenti di umore che neanche un'adolescente in piena crisi ormonale, un paio di volte ha assunto un atteggiamento molto infantile e immaturo, soprattutto nel suo rapporto con Holli. I personaggi femminili non mi hanno convinto invece, Beatrice la ragazza storica di Calisto mi aveva incuriosito da subito, volevo conoscere tutti i particolari della loro storia ma credo di averla associata alla Beatrice di Dante e sono rimasta molto delusa quando finalmente apparsa nella storia si è mostrata come una ragazzina viziata, mi ha infastidito molto che il suo tanto decantato rapporto con Calisto si sia risolto in poche pagine, quasi banalizzato. Holli invece è la classica ragazza con la testa sulle spalle, i suoi obiettivi sono molto idealizzati, ha buone intenzioni, ma anche lei fa i suoi errori, mi da fastidio che nel libro sembra quasi che sia la sua influenza a far cambiare strada a Calisto. La Tati io la vedo molto come la cortigiana dell'Hecyra di Teocrito, un personaggio che dovrebbe essere negativo ma che alla fine non solo si dimostra buono di cuore ma aiuta anche il protagonista a risolvere la situazione.
Forse mi aspettavo qualcosa di diverso ma tutto sommato la lettura è stata piuttosto piacevole, vi consiglio il libro se volete una lettura un po' diversa dalle solite che mostra una gioventù che vede il proprio futuro negato.
Lo stile è molto articolato, il linguaggio utilizzato cambia molto dalla parte narrativa ai dialoghi, nella prima viene utilizzato un italiano ricercato, non molto scorrevole, mentre nei dialoghi si utilizza un mix tra dialetto del Sud e slang, devo ammettere che ho avuto alcune difficoltà a interpretare i dialoghi visto che molte parole o non le capivo o non le avevo mai sentite.
L'ambientazione è varia, si passa dalle strade di Firenze alla luce del giorno, come la casa di Calisto, l'università e la biblioteca, alla Firenze del fine settimana, tra locali e feste varie. Ci viene presentata una Firenze molto diversa dal ritratto classico che ci viene dato, culla della cultura e dell'arte, viene esposto il "lato oscuro" di questa città.
I personaggi sono molto vari e alcuni non li ho ben inquadrati, alcuni personaggi sono più approfonditi di altri, altri ancora sono stereotipati. I personaggi femminili sono stereotipati, c'è quella buona e brava che vuole salvare il mondo, c'è quella selvaggia tutta feste e droga ma che nel profondo ha un cuore d'oro, e poi c'è quella ricca e viziata. Secco è un personaggio piatto, non cambia di una virgola dall'inizio sino alla fine, ma al meno bisogna dire che rimane fedele ai suoi principi sino alla fine, nel bene e nel male lui una strada ha scelto e quella strada percorre. Il protagonista è un personaggio particolare, è sveglio, intelligente, ha le sue idee e un suo piano da portare avanti, ma è giovane e disposto a ricredersi. Ha la sua visione del mondo e un obiettivo che vuole raggiungere a tutti i costi, ma ha comunque i suoi dubbi, i suoi ripensamenti, i suoi rimpianti. Forse tra tutti i personaggi è quello più umano, non appena si accorge che la strada che sta percorrendo forse non è quello che vuole davvero è pronto a ricredersi e a riconoscere quello che vuole veramente. Ma delle volte ha dei giramenti di umore che neanche un'adolescente in piena crisi ormonale, un paio di volte ha assunto un atteggiamento molto infantile e immaturo, soprattutto nel suo rapporto con Holli. I personaggi femminili non mi hanno convinto invece, Beatrice la ragazza storica di Calisto mi aveva incuriosito da subito, volevo conoscere tutti i particolari della loro storia ma credo di averla associata alla Beatrice di Dante e sono rimasta molto delusa quando finalmente apparsa nella storia si è mostrata come una ragazzina viziata, mi ha infastidito molto che il suo tanto decantato rapporto con Calisto si sia risolto in poche pagine, quasi banalizzato. Holli invece è la classica ragazza con la testa sulle spalle, i suoi obiettivi sono molto idealizzati, ha buone intenzioni, ma anche lei fa i suoi errori, mi da fastidio che nel libro sembra quasi che sia la sua influenza a far cambiare strada a Calisto. La Tati io la vedo molto come la cortigiana dell'Hecyra di Teocrito, un personaggio che dovrebbe essere negativo ma che alla fine non solo si dimostra buono di cuore ma aiuta anche il protagonista a risolvere la situazione.
Forse mi aspettavo qualcosa di diverso ma tutto sommato la lettura è stata piuttosto piacevole, vi consiglio il libro se volete una lettura un po' diversa dalle solite che mostra una gioventù che vede il proprio futuro negato.
Voto: 6/10
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