A Gennaio, se qualcuno si ricorda bene altrimenti tra poco metto il link, avevo recensito la seconda parte di questo romanzo.
Non si è trattato di un errore ma di semplice pigrizia, perciò eccomi qui tre mesi dopo a darvi la mia opinione sulla prima parte del romanzo, a mio parere migliore della seconda. Il libro è stato tagliato in due soltanto in Italia, per ragioni sconosciute, ma sinceramente la prima parte è molto diversa dalla seconda parte sia per contenuto che per stile, tanto che io avevo pensato fossero state scritte a distanza di un anno, mentre la prima parte era promettente la seconda parte è stata un flop totale, per chi vuole troverete la recensione qui.
Titolo: A cena col vampiro
Autore: Abigail Gibbs
Pubblicato in Gran Bretagna nel 2012
Pubblicato in Italia nel 2013
Genere: urban fantasy / young adult
Casa editrice: Fabbri Editori
Lingua originale: inglese
Trama: Violet assiste ad un massacro, nella Londra dei giorni nostri, a opera di un gruppo di giovani vampiri, viene rapita e portata nella loro dimora, venendo così a conoscenza di una guerra in corso tra vampiri e umani. Qui conoscerà la famiglia reale vampirica di cui Kaspar, il giovane vampiro a capo del massacro, è l'erede al trono. Quando i vampiri scoprono che lei altri non è che la figlia di un'alta autorità del governo britannico le pongono di fronte una scelta difficile: diventare un vampiro o vivere nella villa per sempre. Ma lei rifiuta restando così a contatto con questi vampiri che sono senza scrupoli e che la disprezzano. Ma tra lei e Kaspar, un ragazzo tormentato su cui pesano molte responsabilità, sembrerà nascere qualcosa.
L'autore: Abigail Gibbs nasce nel Devon, Inghilterra. Ha diciannove anni e studia letteratura inglese alla Oxford University Il primo libro da lei pubblicato è "Dinner with a vampire" il primo della serie Dark Heroine, che in Italia è stato diviso in due libro "A cena col vampiro" e "Io amo un vampiro". Successivamente è stato pubblicato anche il seguito, Autumn Rose, che racconta la storia della prima delle Dark Heroine, Autumn Rose appunto.
Recensione: La prima parte del libro mi era piaciuta tutto sommato, sembrava promettere bene e avevo riposto le mie speranze nel seguito, che giustamente è stato una delusione totale. Partiamo da una premessa per questa recensione: qui siamo nella seconda metà dell'era dei vampiri nella letteratura che se siamo fortunati finirà presto perciò è ancora pieno di ragazzine in piena crisi ormonale che fanno sogni su principi delle tenebre che le renderanno immortali e le libereranno dalla schiavitù della loro triste vita reale, nel frattempo aspettando che il principe delle tenebre si palesi si dedicheranno a riempire la
stanza di nero, viola e rosso, decorata con bare e ossa di plastica, e alla scrittura di poesie dove la morte e il sangue sono i principali personaggi.
Ora immaginate una di quelle ragazzina pubblichi un libro e avrete "A cena col vampiro" e "Io amo un vampiro".
Ma dove sono Sam e Dean quando servono?
In questo libro siamo in piena guerra tra umani e vampiri ma c'è da notare che mentre tutti i vampiri ne sono consapevoli solo alcuni umani sono a conoscenza di questa guerra, gli altri non si accorgono di un emerito cavolo.
Ma parliamo della scena iniziale, Violet resta a guardare nascosta anziché correre a gambe levate non appena vede una trentina di persone in nero dall'aria misteriosa, una qualsiasi persona normale (in pieno possesso delle sue facoltà cognitive) sarebbe corsa via così velocemente da bruciare l'asfalto. Ma si sa, di questi giorni non c'è più istinto di conservazione.
Quando incontra i temuti e terribili vampiri non può fare a meno di notare quanto fossero belli, forti e incredibilmente giovani. E nonostante abbia visto loro cinque uccidere da soli una trentina di uomini armati, squarciando le loro gole, aveva moltissime difficoltà a capire che fossero vampiri.
Ecco, questa è una cosa che odio, quando la verità è lì spiaccicata davanti ma le protagoniste sono troppo sceme per capirla.
Allora questi vampiri quando la vedono non la uccidono mica, noooo sarebbe una mossa troppo saggia, decidono anzi di portarla alla villa e renderla prigioniera.
In questa villa i vampiri ci danno dentro con alchool, donne, sangue, e chi più ne ha più ne metta. E la protagonista si ritroverà sempre picchiata, morsa e maltrattata, specialmente dal principe Kaspar, e costantemente a rischio stupro. Nonostante ci sia un solo vampiro che sembra essere gentile con lei, povero Fabian, lei si innamora di Kaspar (e te pare).
I personaggi non sono tutti malaccio, Violet e Kaspar a parte, specialmente Fabian è quello che mi era piaciuto di più, povero.
Lo stile tutto sommato mi era piaciuto, buone descrizioni, dialoghi a posto, niente di eccezionale, anzi, ma neanche il libro peggiore che ho letto.
La cosa più stupida, Violet e Kaspar a parte, è il finale dove Violet si dimostra non solo stupida (questo lo avevamo già capito) e non solo del tutto priva di spirito di conservazione (una balla di fieno al confronto è meglio) ma anche affetta da una gravissima e orribilissima Sindrome di Stoccolma.
Detto questo ho solo due cose da aggiungere: non continuerò la saga neanche sotto effetto di amfetamine e se volete leggete questo libro a vostro rischio e pericolo.
Voto: 4.5/10
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