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venerdì 12 giugno 2015

It's a serial thing: Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo!

Buonasera lettori!
Oggi voglio inaugurare una nuova rubrica che avrà cadenza casuale: It's a serial thing!
Il nome l'ho preso da una delle Challenge Reading dell'anno scorso.
Spero di risolvere con questa rubrica un problema non irrilevante per me, cioè come scrivere una recensione di una saga o di un libro di una saga. Ad esempio per Percy Jackson, sarebbe un po troppo dispersivo scrivere una recensione per ogni libro della saga mi serviva una soluzione pratica.
Ed ecco così che nasce questa rubrica!
Saga: Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo
Autore: Rick Riordan
Trama a grandi linee: Ambientata a New York dei giorni nostri in una realtà dove gli dei greci esistono e si trovano a Manhattan, hanno avuto dei figli con i mortali e questi semidei sono addestrati al Campo Mezzosangue. Percy Jackson è un giovane semidio che scopre la sua vera identità in circostanze particolari alla tenera età di dodici anni, arrivato al Campo dovrà addestrarsi a combattere, stringerà amicizie e scoprirà chi è il
suo genitore divino. In cinque libri Percy si troverà ad affrontare molte avventure e cercherà di sconfiggere un nemico che minaccia semidei, Dei e mortali. L'ambientazione è magica, in tutti i sensi, ci spostiamo da New York al campo Mezzosangue, ma nel corso dei libri i personaggi girano un po' per tutti gli Stati Uniti. Ci saranno i nostri semidei preferiti, diventeranno anche i vostri semidei preferiti tranquilli, nienfe, satiri, Dei non proprio simpatici, Titani, mostriciattoli vari e tante altre creature. 
Libri: La saga è composta da cinque libri: Il ladro di fulmini, Il mare dei mostri, La maledizione del titano, La battaglia del labirinto e Lo scontro finale. C'è poi una
seconda saga che è il seguito di questa prima, si tratta di Percy Jackson e gli Eroi dell'Olimpo.
Pro: E' una saga molto avvincente, non ci sono punti morti nel libro ma succede sempre qualcosa. Lo stile di Rick Riordan è senza dubbio particolare, scorrevole, divertente, i suoi dialoghi hanno sempre un'abbondante dose d'ironia. Adoro tutti i richiami alla mitologia greca, avendola studiata per anni sono riuscita ad apprezzare i vari riferimenti anche se dal mito originale c'è sempre un lieve cambiamento. Si legge molto velocemente, io l'ho letta in una settimana, ma vi assicuro che vi riscalderà il cuore. I personaggi sono davvero grandiosi, mi sono piaciuti molto sia i buoni che i cattivi, Rick è riuscito a renderli umani, o semi-umani. Nel corso della saga naturalmente alcuni personaggi se vanno, il che vi renderà molto molto tristi, ma ne verranno altri nuovi a cui vi affezionerete velocemente. 
Contro: Non a tutti piacciono le storie dove c'è troppa azione, alla lunga può anche stancare. E' letteratura per ragazzi perciò lo stile non è ricco di vocaboli aulici, non è una saga che richiede tempo, chi è appassionato di letture più complesse potrebbe trovare la saga banale. Personalmente l'ho adorata perciò non è che abbia trovato molti contro, ma ho chiesto ad altri che l'hanno letta per riuscire a scrivere qualcosa in questa sezione. A quanto pare a qualcuno non sono piaciuti i riferimenti alla mitologia, non capisco perché ma sappiate che può succedere.
Consigliata: La consiglio vivamente a chi ama il fantasy, la saga è un incrocio spettacolare tra realtà e mitologia greca. La consiglio a chi ama i libri carichi di azione e d'ironia, non aspettatevi che le cose restino serie troppo a lungo.

E per questo post è tutto! E voi, avete letto questa saga? Cosa ne pensate? Avete in mente di leggerla? Fatemi sapere!

lunedì 12 gennaio 2015

Recensione di "Le Cronache di Magnus Bane" di Cassandra Clare

Buongiorno cari lettori!
Scusate l'assenza di questi giorni ma mi stanno massacrando, e il mio tempo libero si è drasticamente ridotto.
Purtroppo credo che le mie letture di Gennaio ne risentiranno, anche perché sto leggendo un libro, Il Dio del Fiume, che tutto è fuorché leggere, quindi mi sta impegno più del previsto.
Ma oggi sono riuscita a pubblicare una recensione, finalmente visto che ne ho troppe in arretrato.
Titolo: Le Cronahce di Magnus Bane
Pubblicato negli USA nel 2014
Pubblicato in Italia nel 2014
Genere: raccolta di storie
Casa editriceMondadori
Lingua originaleinglese
Trama: Chi è davvero Magnus Bane? È forse l'individuo misterioso che s'insinua nelle trame della Rivoluzione francese, o lo strampalato europeo che crea scompiglio in un remoto Perù dell'epoca coloniale, o il venditore di alcolici che sfida il proibizionismo nella Manhattan degli anni Venti? E se invece fosse soltanto un giovane alla moda, sempre pronto a scendere in pista nelle discoteche più elettrizzanti nella New York degli anni Settanta? Cassandra Clare ci accompagna attraverso luoghi ed epoche affascinanti alla scoperta dei retroscena più avvincenti del passato di Magnus Bane, eclettico e inafferrabile personaggio che ha vissuto mille vite in una, tutte legate da un filo rosso: la perenne lotta tra la forza dell'amore e quella del destino, a cui nessuno può opporsi, neppure il Sommo Stregone degli Shadowhunters. Con il racconto inedito "La segreteria telefonica di Magnus Blade"
L'autrice: Cassandra Clare nasce a Teheran nel 1973. Sin da quando era bambina ha viaggiato molto e ha vissuto in Francia, Inghilterra e Svizzera. Si stabilisce poi a Los Angeles dove completa i suoi studi e inizia a lavorare come giornalista.Nel 2007 viene pubblicato il suo primo romanzo City of Bones che diventa subito un bestseller. E' nota per la sua saga Shadowhunters.
Recensione: Si tratta di una raccolta di storie che ci raccontano alcuni degli episodi della vita di Magnus, lo stregone più amato della saga di Shadowhunters.
Inizialmente volevo leggere queste storie quando sono uscite in ebbok, infatti solo in seguito sono state raccolte e pubblicate, ma poi sapendo dell'uscita del libro ho deciso di aspettare.
Purtroppo avevo delle aspettative altissime per questo libro che purtroppo non sono state realizzate appieno, ma immagino che succeda così in questi casi.
Lo stile della Clare si riconosce, quasi sempre, come semplice e scorrevole, niente di
troppo aulico, ma raccontando le storie di un personaggio come Magnus tra le righe si cela una sottile ironia, come se lo stregone, anche in momenti cruciali, affronti la vita come se fosse soltanto una gran festa.

Inizialmente sono rimasta delusa dai primi capitoli, tuttavia man mano che si procedeva la storia è migliorata notevolmente.
I primi racconti sono stati così insulsi che non sembravano neanche scritti dalla stessa persona, davvero eccessivi e soprattutto inutili dato che non hanno raggiunto nessuno scopo. Ho odiato i racconti di Magnus in Venezuela, li ho trovati sciocchi, superficiali e senza senso. Ero inizialmente tentata di abbandonare il libro. Neanche il racconto di Magnus a Parigi mi ha entusiasmato. Le cose migliorano nettamente quando le storie sono ambientate in Inghilterra o in America, non c'è paragone, lì si rivede lo stile della Clare.
Sono stata felicissima di aver conosciuto Raphael sotto un'altra luce, ho davvero amato il suo personaggio, molto più di quanto lo abbia fatto nella saga di The Mortal Instruments.
E' stato anche molto interessante l'incontro con Valentine. Anche le storie in cui era presente Alec non mi sono dispiaciute, sebbene non siano state perfette. Le storie sono molto più dinamiche e interessanti quando incontriamo personaggi che abbiamo sentito nominare nel corso delle saghe, personaggi di cui possiamo conoscere meglio la storia passata, come la madre di Clary o il padre di Will.
Ho capito l'intento dell'autrice di mostrare l'evoluzione psicologica di Magnus nel corso del tempo, man mano che affronta sfide diverse, ma spesso e volentieri le cose sono sembrate troppo forzate sino a cadere quasi nello squallido. No, sul serio, il racconto sul Venezuela è stato allucinante, quasi speravo che non lo avesse scritto lei.
Se non siete convinti a prendere direttamente il libro, vi consiglio allora di prendere gli ebook dei racconti che vi interessano di più. 
Voto: 7/10

venerdì 5 dicembre 2014

Recensione di "Dreamer - Il Regno di Morfeo" di Stella Napolitano

Buonasera cari lettori!
Oggi sono al settimo cielo, sarà anche stata la magia del Natale ma il pacco di libri che avevo ordinato è arrivato con ben, udite udite, quattro giorni di anticipo.
Ero così sorpresa che a momenti mi veniva un attacco di cuore, non potete capire la gioia nel tornare a casa distrutta per poi vedere quel magnifico pacco con il mio nome scritto sopra.
Domani vi presenterò in modo più dettagliato i miei nuovi e più recenti acquisti libreschi, questa volta con qualche tema natalizio.
Ma bando alle chiacchiere, eccovi la recensione che devo pubblicare da tipo una settimana!
Evviva la puntualità!
TitoloDreamer - Il Regno di Morfeo
AutoreStella Napolitano
Pubblicato in Italia nel 2014
Genere: urban fantasy
Casa editriceEpsil
Lingua originaleitaliano
TramaUn mondo in cui tutti noi entriamo inconsapevolmente ma che solo a pochi eletti è dato di accedere: si tratta dei cosiddetti Viaggiatori, uomini che sono in grado di superare la barriera che separa il Regno di Morfeo da un normale sogno, frutto del proprio subconscio. Rebecca è una di essi, ma non è solo una Viaggiatrice, figlia di un Dreamer, è anche discendente di Cantore.
In un mondo in cui non funzionano le regole del mondo "reale", Rebecca si troverà intrappolata tra due poli che non rappresentano distintamente il bene e il male: la regina Enya e Keeran, la sua controparte oscura. Ciascuno dei due vorrà portare Rebecca dalla sua parte; nessuno dei due, però, riuscirà a conquistarsi la sua fiducia, finchè un giorno la giovane diciassettenne, dopo mille peripezie, riapre gli occhi e scopre l'amara verità: non potrà più sognare nè tantomeno dormire ...
L'autriceStella Napolitano è una giovane scrittrice italiana. Nasce nel 1996, ha frequentato il liceo classico e attualmente frequenta il suo primo anno di università a Lettere Classiche. Il primo romanzo che ha letto è stato Il Piccolo Principe e da allora è diventata un'appassionata lettrice, specialmente amante del fantasy. Dreamer - Il Regno di Morfeo è il suo primo libro.
RecensioneSono molto felice di aver avuto la possibilità di leggere questo libro, l'ho letto la scorsa settimana in un paio di giorni e adesso la recensione è pronta per esservi servita.L'autrice è stata sin da subito molto disponibile e gentile, e sono contenta che mi abbia dato l'occasione di leggere e recensire il suo libro. 
Non è un segreto che io sia una fan dei fantasy, e senza dubbio appaiono molti elementi fantasy in questo libro. La protagonista, Rebecca, è divisa tra due mondi, quello degli umani dove va a scuola, ha una madre e delle amiche, una vita normale, gioie e dolori come è per tutte le ragazzine; poi però c'è il Regno di Morfeo, che raggiunge ogni volta che sogna, in questo mondo dovrà presto cercare di capire chi vuole aiutarla, chi vuole usarla e chi invece vuole sbarazzarsi di leiLa cosa che mi è piaciuta di più è stata l'ambientazione, molto fiabesca, un regno diviso in due, tra tenebre e luce, pronte a farsi la guerra. 
In questo libro ci sono sogno e realtà, ma presto il sogno diventerà molto reale per la nostra protagonista, forse più di quanto non desideri. Buona parte del libro è ambientata nel Regno di Morfeo, l'altra parte è invece ambientata nel mondo reale, nel primo la storia è ricca di avvenimenti mentre nel secondo la protagonista deve scoprire se stessa, chi è veramente, la verità sulla sua famiglia, nonostante tutto ciò sia molto importante per la trama, in confronto con ciò che accadeva nel mondo dei sogni, sono state parti che scorrevano più lentamente.
Nel libro ci sono due mondi, e in ognuno di questi mondi sono presenti diversi personaggi. Mentre nel mondo "reale" Rebecca deve vivere la sua vita di adolescente, tra scuola, amiche, famiglia e varie crisi adolescenziali, nel regno dei sogni deve cercare di sopravvivere, farà molti nuovi incontri nel corso della storia. Inizialmente non ho apprezzato alcuni personaggi, come la madre che ho odiato per una buona parte del libro, e Kain, perché sembrava una marionetta nelle mani della regina Enya. In seguito mi sono ricreduta su molti personaggi, che sono cambiati e anche cresciuti, per così dire, nel corso della storia.
Chi mi ha intrigato di più sono sicuramente Keeran, ho un debole per i cattivi davvero cattivi, e Ian, che mi ha sorpreso in più di un'occasione nel corso della storia.
La protagonista è una ragazzina di diciassette anni, e come tale si comporta, deve affrontare situazioni difficili che la metteranno a dura prova. Il lato che più mi è piaciuto di lei è senza dubbio la sua ironia molto pungente, anche nelle situazioni più disperate riesce a catturare qualche sorriso al lettore. Deve decidere con chi allearsi, sa che Keeran è malvagio ma non sa se può fidarsi della regina Enya.
C'è anche un lato romance, abbiamo un bad boy, molto bad, con una insana ossessione per la protagonista e il bravo ragazzo, molto concentrato sul proprio lavoro, che deve fare una scelta importante nel corso del libro.
Lo stile della scrittrice è molto scorrevole, pieno di colpi di scena che aiutano a mantenere alto l'interesse del lettore. 
Una storia particolare e ben curata, la consiglio a chi piacciono le ambientazioni fantasy sulla linea Alice nel Paese delle Meraviglie, è una lettura scorrevole e piacevole. 
Apprezzo molto le storie di questo tipo, dove i protagonisti devono dormire con un occhio aperto, sempre a guadarsi le spalle e che non possono fidarsi neanche di chi dice di essere loro amico. 
Voto: 8/10

martedì 3 giugno 2014

Recensione di "Switched" di Amanda Hocking

Buongiorno a tutti!
MI scuso ancora per l'assenza di questo periodo ma tra pochi sarà tutto finito (circa) e sarò libera di dedicarmi al blog.
Oggi vi pubblico la recensione del primo libro di una trilogia che ho divorato, nel senso di letta in pochi giorni, e che non vedevo l'ora di recensire!
Titolo: Switched - Il segreto del regno perduto
Autore: Amanda Hocking
PUbblicato negli Usa nel 2012
Pubblicato in Italia nel 2012
Genere: urban fantasy
Casa editrice: Fazi Editore
Lingua originale: inglese
Trama: Wendy ha diciassette anni vive con suo fratello maggiore Matt e la zia. Lei e la sua famiglia si spostano spesso perché Wendy riesce a farsi espellere da molte scuole e si caccia sempre nei guai con il suo carattere. E' una ragazzina testarda, viziata, schizzinosa e difficile da gestire, ma vuole un gran bene alla sua famiglia. Un giorno nella nuova scuola incontra Finn, un ragazzo senza dubbio bello e affascinante ma anche molto misterioso. Una notte Finn si intrufola nella stanza di Wendy dalla finestra e le dice che la stava cercando per riportarla a casa dalla sua vera famiglia, lei infatti è una changeling, un troll che è stato scambiato nella culla con un bambino umano e poi cresciuto dalla famiglia umana sino a che diventato adulto verrà poi riportato nel regno dei troll dalla sua famiglia.
L'autore: Amanda Hocking è nata nel 1984 e attualmente vive in Minnesota. A pubblicato il suo primo libro nel 2010 da sola come ebook, dopo che cinquanta case editrici lo avevano rifiutato, il successo lo raggiunge nel 2011 quando vende milioni di copie e diventa un'autrice best-seller. Sino ad oggi ha scritto e pubblicato 17 libri. Della saga Trylle Trilogy sono stati pubblicati tutti e tre i libri, il primo Switched nel gennaio 2012, seguito da Torn nel febbraio 2012 e infine da Ascend nell'Aprile 2012. I libri della trilogia erano stati precedentemente auto-pubblicati come ebook nel 2010, ed inseguito al successo ottenuto sono stati ripubblicati dalla St. Martin's Press in cartaceo.
Recensione: Non saprei neanche da dove iniziare questa recensione, ci sono così tante cose che non vanno che potrei scrivere una decina di post a riguardo, ma cercherò di sintetizzare al meglio, e soprattutto di non fare spoiler nel caso tra di voi ci sia qualche anima sventurata che abbia intenzione di leggerlo.
Partiamo dalla cover, un po' di tempo fa avevo pubblicato le cover originali di tutta la trilogia, non mi hanno fatto impazzire ma erano decisamente migliori di quelle italiane. Non c'è paragone. 
Voi guardando questa copertina vi immaginate boschi verdi e rigogliosi, pieni di animali selvatici, farfalle e fatine dalle ali colorate, dove dei troll verdi e bitorzoluti si nascondono, è tutta un'illusione! In realtà il regno magico di Forening è una specie di zona residenziale, con case per gente ricca (e nella maggior parte dei casi oltremodo antipatica) e che in realtà di magico non ha proprio un fico secco.
Poi vorrei parlarvi dei personaggi, li ho odiati praticamente tutti, se ne salvano giusto uno o due. Partendo dalla protagonista, Wendy, è viziata, isterica, antipatica, maleducata e stupida, cioè come la maggior parte delle protagoniste che oggi si trovano nei libri. Ma la sua antipatia raggiunge livelli mai visti prima, e quando farà la sua comparsa la madre biologica capiremo il perché.
Matt, il fratello della protagonista, sarebbe anche potuto uscire simpatico ma lo ha storpiato così tanto da renderlo una versione più grottesca e irritante del fratello maggiore che fa di tutto per proteggere quell'ingrata della sorella.
La zia è quasi inesistente, poteva benissimo toglierla e la storia non ne avrebbe risentito minimamente.
Finn è il classico ragazzo bello e misterioso che ruba il cuore della giovane fanciulla, peccato che sia romantico e passionale come una patata. La storia romantica tra Finn e Wendy è inesistente, perché lei è un'ochetta che vuole Finn solo per il gusto di averlo, e perché lui non è interessato alla cosa. Perciò mi chiedo dove accidenti sia la parte romantica del libro.
Ma non vi preoccupate, in seguito, per migliorare la romance l'autrice farà un triangolo amoroso, che si evolverà in quadrato, pentagono ed infine in dodecagono, praticamente ogni essere dotato di polmoni si innamorerà della protagonista.
Elora, la madre biologica di Wendy, è una stronza. Avrei voluto esser parte del libro solamente per sopprimerla. Se credevo che la protagonista fosse il male assoluto dovevo solo aspettare la comparsa della madre, infatti è egocentrica, egoista, snob, altezzosa e insensibile.
Alla fine la madre "adottiva" che ha cercato di uccidere Wendy all'età di cinque anni perché credeva (giustamente) che avesse preso il posto del suo vero figlio, vi farà quasi pena! Insomma lei si aspettava un maschietto, come dicevano le ecografie, e invece si trova una bambina che non assomiglia per niente alla sua famiglia, e mentre dice che quella non è sua nessuno le crede e le danno della pazza. Ma povera donna! E finisce pure in un manicomio per anni, ma dai.
Lo stile della scrittrice invece è una delle poche cose salvabili, scorrevole e leggero.
Il libro secondo me è adatto a ragazzine di dodici/tredici anni, anche se io a quell'età leggevo roba migliore di questa, infatti è privo di qualsivoglia azione.
Se leggerete questo libro è a vostro rischio e pericolo, io vi ho avvertiti!
Voto: 4/10

mercoledì 23 aprile 2014

Recensione di "Striges - La promessa immortale" di Barbara Baraldi

Buongiorno a tutti!
So che sono assente da qualche giorno ma sto preparando tutta una serie di recensioni in arretrato e altre che sono di letture più recenti, perciò sono un po' in stallo.
Comunque, ieri è uscito "Il Marchio di Atena" di Rick Riordan, e indovinate chi è corsa in libreria a comprarlo?
Mia sorella, incaricata dalla sottoscritta naturalmente, dato che io ero fuori città tutto il giorno. Ma sinceramente sto già pregustando la lettura, devo solo finire "666 Park Avenue New York" che me lo sto trascinando da troppo tempo, e poi sarà mio, mio, tutto mio.
Entro questo fine settimana dovrei recuperare un po' sia con post vari sia con le recensioni.
Titolo: Striges - La promessa immortale
Autore: Barbara Baraldi
Pubblicato in Italia nel 2013
Genere: urban fantasy, young adult
Casa editrice: Mondadori
Lingua originale: italiano
Trama: Zoe ha gli occhi gialli, va ancora a scuola e i suoi unici amici sono Chloe, sempre dietro al ragazzo sbagliato, e il pianoforte. Zoe è cattiva con le persone, le tiene lontane, e più di una volta rischia di allontanare anche Chloe, ma sta bene solo quando suona il pianoforte, così riesce ad allontanare il dolore che la morte della madre le ha causato. Dal giorno della perdita del suo amato genitore, Zoe, crede che non amerà nessuno. Tutto questo sino a che non incontrerà Sebastian, un ragazzo con gli occhi verde smeraldo. Ma Sam, la proprietaria della caffetteria Bloody Mary, la mette in guardia da quel ragazzo dicendole che è pericoloso e che deve stargli lontano. Ma Sebastian riporta alla luce ricordi ormai sepolti da tempo, facendo nascere domande sulla natura di Zoe, sul suo passato, e sul loro legame. 
L'autore: Barbara Baraldi è un'atrice di romanzi per ragazzi, thriller e sceneggiature di fumetti. Ha scritto la saga Scarlett, di cui sono stati pubblicati due libri e il terzo verrà pubblicato nel 2015. E' anche l'autrice di "La voce dell'ombra" e "La bambola con gli occhi di cristallo".
Recensione: Prima di iniziare la recensione vera e propria volevo fare una domanda: perché in un romanzo ambientato in Italia vengono dati ai personaggi nomi stranieri? Capisco che cerca di rendere il tutto più internazionale ma a me sembra semplicemente assurdo, magari negli ultimi anni si è iniziato ad utilizzare nomi stranieri per i bambini ma a me non è mai capitato di incontrare un coetaneo con questi nomi, a eccezioni di persone di altre nazionalità ovviamente. Ma solo io sono circondata da nomi come Maria, Francesco, Anna, Marco? Questa è la prima caratteristica che non mi è piaciuta, se un libro è scritto da un italiano, è ambientato in Italia e i personaggi stessi sono italiani, non capisco il senso dell'utilizzare nomi che non c'entrano niente con l'ambientazione.
Il libro è principalmente per adolescenti, con tutti i cliché annessi e connessi alla categoria, figure genitoriali assenti, i gruppi di amici, la ragazza emarginata, la cattiva di turno e il belloccio che nasconde tanti segreti. Oh cielo, quanto sono sorpresa, mai letto un libro del genere. [Ironia]               I personaggi non sono niente che non abbia già visto o già letto, la protagonista (lei è quella diversa, quella che viene esclusa da tutti ma che in realtà è speciale), la sua migliore amica (la svampita di turno), il belloccio tenebroso (ma che può dare tanto ammore) e Angelica (la classica snob che c'è l'ha a morte con la protagonista). L'ambientazione si sposta da casa della protagonista, alla scuola (quella non manca mai), al teatro, alla caffetteria e anche per le vie della città. Quindi il tutto è molto vario, le descrizioni sono ben fatte, forse in alcuni punti un po' troppo lunghe ma in generale mi sono piaciute. L'inizio è lento, e in un primo momento mi sono chiesta a che genere di tortura avessi dato inizio, ma poi la lettura riprende ad essere più scorrevole, s'inizia ad entrare nella storia e a conoscere i personaggi.
La storia di per se è abbastanza interessante, ci sono intrighi, magia, amicizia, tanto ammore. Ma non so perché non lascia il segno. Ci sono libri che una volta letti ti cambiano la vita, te la rivoltano come un calzino, e ti fanno gridare "La mia vita è una bugia(Colpa delle stelle *coff coff*, Cercando Alaska *coff coff*). Poi ci sono altri libri che ti scivolano addosso, dici "E' okay" ma niente di piùQuesto libro appartiene alla seconda categoria, una lettura carina, ma non mi emozionato, non mi ha fatto saltare di gioia, non mi ha fatto piangere, e alla fine non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi.  
Forse questo non è il genere che fa per me, forse la scrittrice non fa per me, ma questo libro è stato semplicemente "okay".
La magia che c'è nel libro è un po' diversa da come me l'aspettavo, molto diversa da altre letture che ho fatto che contenevano magia (Harry Potter, la saga di Shadowhunters, ecc.) la magia di questo libro è immersa in un'atmosfera "new age", tisane, erbe, cristalli, tende con le perline, che non mi ha convinta, sembra che sia più incentrata sulla religione Wicca (spero si scriva così).
Le scene di azione ci sono, ma principalmente è tutto incentrato su Zoe e Sebastian, la magia e tutto il resto fa quasi da sfondo.
Sebastian e Zoe, i due personaggi, sono quelli che ho trovato più antipatici, sono l'ennesima rivisitazione di Romeo e Giulietta, un amore impossibile, le loro famiglie sono in guerra tra lo loro da secoli e loro devono mettere da parte i loro doveri per poter vivere il loro amore.
Per concludere: il libro non mi ha fatto impazzire ma non è stata neanche una lettura spiacevole e sofferta.
Lo consiglio se vi incuriosisce, magari non sarà il romanzo dell'anno ma esiste di peggio, non è una lettura da ombrellone perciò tenetelo lontano da sabbia e crema solare.
Voto: 6/10

mercoledì 26 marzo 2014

Recensione di "A cena col vampiro" di Abigail Gibbs

Buongiorno di nuovo a tutti quanti!
A Gennaio, se qualcuno si ricorda bene altrimenti tra poco metto il link, avevo recensito la seconda parte di questo romanzo.
Non si è trattato di un errore ma di semplice pigrizia, perciò eccomi qui tre mesi dopo a darvi la mia opinione sulla prima parte del romanzo, a mio parere migliore della seconda. Il libro è stato tagliato in due soltanto in Italia, per ragioni sconosciute, ma sinceramente la prima parte è molto diversa dalla seconda parte sia per contenuto che per stile, tanto che io avevo pensato fossero state scritte a distanza di un anno, mentre la prima parte era promettente la seconda parte è stata un flop totale, per chi vuole troverete la recensione qui
Titolo: A cena col vampiro
Autore: Abigail Gibbs
Pubblicato in Gran Bretagna nel 2012
Pubblicato in Italia nel 2013
Genere: urban fantasy / young adult
Casa editrice: Fabbri Editori
Lingua originale: inglese
Trama: Violet assiste ad un massacro, nella Londra dei giorni nostri, a opera di un gruppo di giovani vampiri, viene rapita e portata nella loro dimora, venendo così a conoscenza di una guerra in corso tra vampiri e umani. Qui conoscerà la famiglia reale vampirica di cui Kaspar, il giovane vampiro a capo del massacro, è l'erede al trono. Quando i vampiri scoprono che lei altri non è che la figlia di un'alta autorità del governo britannico le pongono di fronte una scelta difficile: diventare un vampiro o vivere nella villa per sempre. Ma lei rifiuta restando così a contatto con questi vampiri che sono senza scrupoli e che la disprezzano. Ma tra lei e Kaspar, un ragazzo tormentato su cui pesano molte responsabilità, sembrerà nascere qualcosa.
L'autore: Abigail Gibbs nasce nel Devon, Inghilterra. Ha diciannove anni e studia letteratura inglese alla Oxford University Il primo libro da lei pubblicato è "Dinner with a vampire" il primo della serie Dark Heroine, che in Italia è stato diviso in due libro "A cena col vampiro" e "Io amo un vampiro". Successivamente è stato pubblicato anche il seguito, Autumn Rose, che racconta la storia della prima delle Dark Heroine, Autumn Rose appunto.
Recensione: La prima parte del libro mi era piaciuta tutto sommato, sembrava promettere bene e avevo riposto le mie speranze nel seguito, che giustamente è stato una delusione totale. Partiamo da una premessa per questa recensione: qui siamo nella seconda metà dell'era dei vampiri nella letteratura che se siamo fortunati finirà presto perciò è ancora pieno di ragazzine in piena crisi ormonale che fanno sogni su principi delle tenebre che le renderanno immortali e le libereranno dalla schiavitù della loro triste vita reale, nel frattempo aspettando che il principe delle tenebre si palesi si dedicheranno a riempire la
stanza di nero, viola e rosso, decorata con bare e ossa di plastica, e alla scrittura di poesie dove la morte e il sangue sono i principali personaggi.
Ora immaginate una di quelle ragazzina pubblichi un libro e avrete "A cena col vampiro" e "Io amo un vampiro".
Ma dove sono Sam e Dean quando servono?
In questo libro siamo in piena guerra tra umani e vampiri ma c'è da notare che mentre tutti i vampiri ne sono consapevoli solo alcuni umani sono a conoscenza di questa guerra, gli altri non si accorgono di un emerito cavolo.
Ma parliamo della scena iniziale, Violet resta a guardare nascosta anziché correre a gambe levate non appena vede una trentina di persone in nero dall'aria misteriosa, una qualsiasi persona normale (in pieno possesso delle sue facoltà cognitive) sarebbe corsa via così velocemente da bruciare l'asfalto. Ma si sa, di questi giorni non c'è più istinto di conservazione.
Quando incontra i temuti e terribili vampiri non può fare a meno di notare quanto fossero belli, forti e incredibilmente giovani. E nonostante abbia visto loro cinque uccidere da soli una trentina di uomini armati, squarciando le loro gole, aveva moltissime difficoltà a capire che fossero vampiri.
Ecco, questa è una cosa che odio, quando la verità è lì spiaccicata davanti ma le protagoniste sono troppo sceme per capirla. 
Allora questi vampiri quando la vedono non la uccidono mica, noooo sarebbe una mossa troppo saggia, decidono anzi di portarla alla villa e renderla prigioniera.
In questa villa i vampiri ci danno dentro con alchool, donne, sangue, e chi più ne ha più ne metta. E la protagonista si ritroverà sempre picchiata, morsa e maltrattata, specialmente dal principe Kaspar, e costantemente a rischio stupro. Nonostante ci sia un solo vampiro che sembra essere gentile con lei, povero Fabian, lei si innamora di Kaspar (e te pare).
I personaggi non sono tutti malaccio, Violet e Kaspar a parte, specialmente Fabian è quello che mi era piaciuto di più, povero. 
Lo stile tutto sommato mi era piaciuto, buone descrizioni, dialoghi a posto, niente di eccezionale, anzi, ma neanche il libro peggiore che ho letto.
La cosa più stupida, Violet e Kaspar a parte, è il finale dove Violet si dimostra non solo stupida (questo lo avevamo già capito) e non solo del tutto priva di spirito di conservazione (una balla di fieno al confronto è meglio) ma anche affetta da una gravissima e orribilissima Sindrome di Stoccolma
Detto questo ho solo due cose da aggiungere: non continuerò la saga neanche sotto effetto di amfetamine e se volete leggete questo libro a vostro rischio e pericolo.
Voto: 4.5/10

domenica 26 gennaio 2014

Recensione di "Io amo un vampiro" di Abigail Gibbs

Ho deciso di postare prima questa recensione e poi quella del primo libro. 
Innanzitutto perché mentre il primo libro l'ho letto diverso tempo fa e  per scrivere una recensione dovrei riprenderlo in mano, questo libro invece è diciamo "più fresco" nella mia già abbastanza scadente memoria.
Ho appresso recentemente che non è solo una mia impressione che il primo libro di questa serie finisca come se mancassero delle pagine, avevo chiesto in libreria se non fosse un errore di stampa, ma la casa editrice ha veramente diviso il libro a metà per allungare il brodo.
Comunque io ho notato diverse differenze tra la prima metà "A cena col vampiro" e la seconda metà "Io amo un vampiro".
Ma questo ve lo spiegherò più avanti.
Titolo: Io amo un vampiro
Autore: Abigail Gibbs
Pubblicato in Gran Bretagna nel 2012
Pubblicato in Italia nel 2013
Genere: urban fantasy / young adult
Casa editrice: Fabbri Editori
Lingua originale: inglese
Trama: In questa seconda parte del romanzo di Abigail Gibbs troviamo Violet che affronta le conseguenze della sua scelta. Ormai è deciso dovrà diventare un vampiro, le uniche domande sono il quando lo diventerà e chi sarà a trasformarla. Nel frattempo a Palazzo si ritrova da sola, solo Kaspar è dalla sua parte, anche quelli che prima sono stati gentili con lei le hanno voltato le spalle. Dovrà sopravvivere con le proprio forze mentre nella corte ci sono diversi scompigli lei dovrà capire chi è e quale è il suo destino.
L'autore: Abigail Gibbs nasce nel Devon, Inghilterra. Ha diciannove anni e studia letteratura inglese alla Oxford University Il primo libro da lei pubblicato è "Dinner with a vampire" il primo della serie Dark Heroine, che in Italia è stato diviso in due libro "A cena col vampiro" e "Io amo un vampiro". Successivamente è stato pubblicato anche il seguito, Autumn Rose, che racconta la storia della prima delle Dark Heroine, Autumn Rose appunto.
Recensione: Prima di tutto devo specificare che non mi è piaciuto per niente il fatto che la casa editrice abbia tagliato a metà il romanzo, la fine del primo mi ha proprio infastidito e mi ha infastidito ancora di più il fatto che la maggior parte degli avvenimenti accadesse nel secondo libro.
Se il primo poco poco mi era piaciuto, non l'ho adorato ma ho letto libri peggiori, il secondo mi ha fatto proprio venire l'emicrania.
Partiamo dalla trama, alla fine del primo libro leggiamo che Violet torna indietro a Palazzo sebbene avesse avuto l'occasione di darsela a gambe, perché? Perché è una ragazzina idiota con una grave sindrome di Stoccolma e un istinto di sopravvivenza praticamente nullo!
Il suo comportamento è senza senso, è ostaggio di una famiglia di vampiri-assassini e lei non solo non sembra terrorizzata ma ha anche un atteggiamento arrogante e avventato nei loro confronti, un comportamento del tutto irreale, nessuno sano di mente avrebbe fatto così in una situazione del genere.
Ma che dico, non è stato solo il comportamento di Violet, ma tutti i personaggi, dal primo all'ultimo, hanno fatto le scelte più stupide e insensate. Dal padre di Kaspar, che prendeva decisioni alla belle meglio, a Kaspar stesso, che se poco poco mi stava simpatico in questo libro l'ho odiato, è diventato un pappamolle senza spina dorsale talmente stucchevole nei confronti di Violet (si innamora di lei da un momento all'altro) da farmi venire una gastrite. Per non parlare di Fabian che nel primo libro è tutto innamorato di Violet, senza accorgersi dei dei sentimenti che la sorella di Kaspar prova per lui, mentre qui non solo odia la protagonista ma sembra follemente innamorato della sorella dell'amico.
La storia è ambientata nell'Inghilterra dei nostri giorni ma a quanto pare in questo libro si viene a sapere dell'esistenza di altri mondi/universi che però non vengono approfonditi, e di altre specie oltre ai vampiri e agli umani, neanche queste vengono approfondite.
Lo stile della scrittrice non è male, la scrittura e scorrevole e si capisce quello che scrive, anche se non ha senso. Una cosa che mi ha infastidita è stata proprio la mancanza di descrizioni, la scrittrice si è concentrata completamente sui due protagonisti, lancia una bomba come "esistono altri universi ed altre specie" per poi tornare sulla coppia, e il lettore resta lì fermo impalato che legge freneticamente le altre pagine per saperne di più su quei mondi e sugli altri popoli ma non trova niente e resta a bocca asciutta beccandosi in compenso altro zucchero dalla coppia tormentata.
La storia tra i due poi per i miei gusti è troppo alla Romeo e Giulietta, una coppia tormentata, le famiglie che si odiano reciprocamente, e il loro grande amore, la loro confusione, ma almeno sono molto attivi, ogni due per tre stanno amoreggiando tranquillamente, in camera, nel corridoio, in sala da pranzo, in cucina, nello studio, nel giardino.
E anche se non dovrebbero farsi beccare insieme sembra che ce la mettano tutta per farsi vedere, addirittura pomiciano nel giardino di fronte alla casa, dove li vedono tutti e dico proprio tutti.
Questo secondo romanzo mi ha proprio innervosito, secondo me la scrittrice si è lasciata prendere dalla foga di scrivere le scene romantiche dimenticandosi che attorno deve costruirci una storia.
Non credo che leggerò il continuo di questa saga, ne ho fin sopra i capelli di Kaspar e Violet, e mi dedicherò a letture che fanno più per me.
Cercherò di postare presto anche la recensione di "A cena col vampiro" per farvi vedere meglio quanto siano differenti tra di loro i due libri, perché se questa scrittrice aveva iniziato bene è presto affondata, e il tutto nello stesso libro.
Un peccato perché come ho già detto il suo stile non è male, riesce a rendere bene i pensieri di Kaspar e Violet, il problema è che anche se resi bene, e a volte sia riuscita a strapparmi qualche sorriso, la storia non ha un senso.
Voto: 4/10

giovedì 23 gennaio 2014

Recensione di "The summoning - Il richiamo delle ombre" di Kelley Armstrong

Scrivo questo post con la speranza di riuscire a pubblicarlo entro la fine della giornata, ma non ci conterei più di tanto e in caso ci riuscissi sarebbe un miracolo.
Mi sono decisa a comprare una dose massiccia di libri, ma non vi dico ancora niente sino a che non mi sarà arrivato il mega pacco, e si, sono in lingua, perché mi sono promessa che avrei letto di più in inglese.
Ultimamente sono pigra sino all'ennesima potenza e con questo tempo orribile la mia voglia di uscire è sotto i piedi, così passo i pomeriggi tra studio, lettura e telefilm.
Ma sto divagando di nuovo perciò eccovi la mia supercalifragilistichespiralidosa (si nota che ho rivisto Mary Poppins?) recensione di The Summoning- Il richiamo delle ombre di Kelley Armstrong.
Titolo: The summoning - Il richiamo delle ombre
Autore: Kelley Armstrong
Pubblicato
Pubblicato
Genere: young adult
Casa editrice: Fazi Editore
Lingua originale: inglese
Trama:  Chloe Saunders è una teenager come altre, niente sogni o aspirazioni particolari, magari prendere bei voti a scuola e trovare un ragazzo. Ma la vita non è sempre come la si vorrebbe, infatti un giorno a scuola Chloe vede il bidello. NIente di particolare se non fosse che quel bidello era morto da tempo e che Chloe stava vedendo un fantasma, e lui vedeva lei. Infatti lei ha delle doti particolari ma a cui nessuno crede, lei per prima ha qualche dubbio sulla sua sanità mentale, e viene portata dal padre in un istituto privato, la Lyle House, per ragazzi "particolari". Nella scuola ci sono pochi studenti, tra cui Tori, una ragazza isterica con frequenti attacchi di collera, la compagna di stanza di Chloe, Rae, e due ragazzi Simon e il suo odioso fratello Derek. Ma ben presto capirà che non sono solo dei ragazzi con dei problemi mentali ma sono tutti accomunati da qualcosa di più oscuro e misterioso. La protagonista insieme ai suoi amici cercherà di scoprire i segreti di Lyle House e la verità sulle strane capacità dei pazienti di quel posto, lei compresa.
L'autore:Kelley Armstrong è nata nel Dicembre del 1968 a Sudbury in Ontario, Canada. Si è laureata in psicologia alla University of Western Ontario e dopo ha deciso di studiare programmazione di computer alla Fanshawe College avendo così più tempo per scrivere.
Il suo primo libro pubblicato è Bitten (2001) e in seguito, della stessa saga, sono stati pubblicati altri undici libri, solo altri due in Italia.
Successivamente, nel 2008, ha pubblicato il primo libro della serie The Darkest Power.
I suoi libri sono di genere urban fantasy e paranormal romance, la prima saga è scritta per adulti, per via di alcune scene hot, mentre la seconda è per young adults.
Recensione: La protagonista Chloe sarebbe una ragazza come tante altre se non fosse per il fatto che sia perseguitata da incubi ricorrenti dove strane presenze e voci la perseguitano e le giocano scherzi molesti.
Un giorno tocca il fondo quando nella sua scuola vede il fantasma del bidello.
La scrittrice descrive in modo perfetto i pensieri e le emozioni della ragazza perciò la storia segue un filo facile da seguire, durante la lettura si è trascinati sempre più a fondo tra le pagine in una storia travolgente.
Adoro il modo della scrittrice di arricchire la storia con dettagli e descrizioni, riesce a rendere la lettura molto gradevole e avvincente.
I personaggi sono caratterizzati e ben descritti, approfonditi man mano che la storia prosegue.
La storia è ricca di suspance, soprannaturale  e colpi di scena.
Questa scrittrice mi aveva conquistato con "Bitten - La notte dei lupi" e il suo tentativo di scrittura verso un pubblico più giovane è ben riuscito.
Anche se secondo me riesce meglio nella storia quando non ha limiti legati all'età del pubblico. Secondo me questa storia può essere tranquillamente apprezzata anche da un pubblico più maturo.
Non è una storia da quattro soldi per adolescenti che sognano il principe azzurro, ma è la storia di una ragazzina che deve maturare piano piano, scoprire il mondo e specialmente se stessa.
Una nota che stona secondo me è l'accenno al triangolo amoroso Chloe - Simon - Derek, che è un cliché visto e rivisto, ma mi piace il modo in cui la Armstrong lo sviluppa. Infatti l'amore e le emozioni di Chloe si sviluppano piano piano, pagina dopo pagina, hanno degli alti e bassi, emozioni contrastanti, dubbi e indecisioni, che sono perfettamente normali in una ragazza di quell'età.
L'autrice è coerente con i personaggi e spiega bene il perché fanno determinate azioni.
In questo libro, anzi nella serie in generale, io ho amato i cattivi, Tori, sua madre, il direttore della casa famiglia, perché sono talmente realistici e curati nei minimi dettagli che sembra di averceli davanti agli occhi.
Una parola va spesa anche per i due fratelli Simon e Derek, che sono l'uno l'opposto dell'altro e che in passato hanno già avuto contatti con il soprannaturale. Il loro aiuto, la loro presenza, sarà di vitale importanza per Chloe, loro conoscono se stessi, sanno cosa sono, e aiuteranno anche a lei a conoscere la verità su se stessa e il suo dono.
Il loro rapporto, di amore fraterno nonostante qualche piccolo diverbio, mi ha ricordato tantissimo il rapporto tra Dean e Sam, questi personaggi si assomigliano terribilmente, uno che preferisce le ricerche e i libri e l'altro che invece preferisce agire. 
Questo libro è davvero bello si vede che la scrittrice ha molta esperienza e che non ha lasciato niente al caso, a ogni domanda c'è una risposta, magari celata, che non viene rivelata subito ma che aumenta di sicuro il livello di interesse del lettore.
Adesso devo soltanto leggere il terzo libro per avere le risposte alle millemila domande che mi frullano in testa riguardo la storia e i personaggi.
Voto: 9/10

martedì 21 gennaio 2014

Recensione di "Promessi vampiri" di Beth Fantaskey

Questo libro lo avrò visto su internet per almeno tre mesi, tutti ne parlavano, molti lo stavano leggendo, ma a me più di tanto non ha mai interessato.
Ma quando ho deciso di partecipare alla Theme Reading Challenge e ho visto questo libro tra i libri consigliati, l'altro era I segreti di Coldtown che ho già letto e recensito qui, e mi sono decisa a leggerlo, magari mi sbagliavo e in realtà poteva trattarsi di un bel libro.
Il tema di questo mese sono i vampiri e per questo tema ho già letto, Promessi vampiri e Io amo un vampiro, la metà del libro A cena col vampiro, però non ho molte idee su cosa posso leggere in seguito.
Il problema è che ne ho letto molte di saghe sui vampiri, la Confraternita del pugnale nero, la saga di Twilight, Il diario del vampiro, La setta dei vampiri, Vampire Kisses, ect.
Perciò adesso non mi viene in mente che altro libro potrei leggere!
Ma tornando alla recensione, ecco la mia opinione su questo libro.
Titolo: Promessi vampiri
Autore: Beth Fantaskey
Pubblicato negli Usa nel 2009
Pubblicato in Italia nel 2010
Genere: urban fantasy
Casa editrice: Giunti Y
Lingua originale: inglese
Trama: Jessica Packwood ha diciassette anni, frequenta il liceo di una piccola cittadina statunitense, ha una passione per la matematica e manca poco tempo al suo diciottesimo compleanno. La sua vita procede in modo normale, relativamente normale dato che vive in una fattoria con dei genitori ambientalisti convinti e vegani, sino al giorno in cui a scuola non arriva Lucius Vladescu. Lui è un giovane ragazzo rumeno che quando le si presenta le dice, chiaro e tondo senza giri di parole, che lui è un vampiro di una famiglia regale, anche lei è un vampiro appartenente ad un'altra famiglia regale e che sono destinati a sposarsi il giorno del suo diciottesimo compleanno. 
Ma la reazione di Jessica non è quella che Lucius si aspettava, e la storia prenderà una piega inaspettata...
L'autore: Beth Fantaskey è un'autrice statunitense di young adult e urban fantasy. Il libro per cui è sicuramente più conosciuta è "Promessi vampiri" di cui ha scritto anche un seguito: "Promessi vampiri: The Dark Side"
Recensione: Premetto che a me di questo libro non ha fatto impazzire ne il titolo, una banale distorsione de "I promessi sposi", ne la copertina. A me non fanno impazzire le copertine con i protagonisti in bella mostra, sono poche quelle che fanno eccezione e sono delle copertine eccezionali come "Il confine di un attimo" e "Uno splendido disastro".
Di questa copertina non mi piace principalmente il fatto che sia statica, la posa di lui sembra molto forzata e quella di lei non ha molto senso, anche se dovrebbero ballare.
L'ambientazione è un cliché grande quanto una nave da crociera, infatti la maggior parte della storia si svolge in un *rullo di tamburi* liceo! Mai successo prima d'ora, vero?
La storia è ambientata ai giorni nostri e quest'ambientazione moderna stona molto con il comportamento ingessato di Lucius e degli altri vampiri, ma non solo anche degli abitanti della zona, che verso la fine si comportano come un branco di contadini superstiziosi ed impauriti, il che sarebbe stato perfetto se la storia si fosse svolta nell'ottocento, ma certi comportamenti nel ventunesimo secolo li trovo proprio assurdi.
Ma adesso veniamo a parlare della trama, la cosa che mi è piaciuta di più di questo libro è la reazione di Jessica alla rivelazione di Lucius, infatti non gli crede e gli da del pazzo, che è una reazione molto coerente e realistica.
Ma soprattutto ho trovato molto divertenti i battibecchi tra lei e lui e il comportamento di quest'ultimo nei confronti della "nuova cultura moderna" a cui non era per niente preparato, per non parlare delle lettere che Lucius scrive allo zio, sono la fine del mondo, se ci penso mi rotolo ancora dalle risate.
Lo stile dell'autrice è buono, il libro si legge velocemente e senza problemi, le descrizioni accurate ma senza diventare prolisse ed eccessive.
Una cosa che però mi ha fatto storcere il naso è proprio l'accostamento del comportamento dei personaggi un po' all'antica mentre il libro è ambientato in epoca contemporanea, con cellulari, tv, computer, film, ect.
Verso la seconda metà del libro Jessica si accorge di provare qualcosa per Lucius e vuole rimediare a ciò che ha fatto e detto, sembra un po' troppo remissiva quando chiede consiglio allo zio, il che non l'ho trovato molto coerente con il suo comportamento emancipato ed indipendente.
Un personaggio che non ho davvero sopportato è stato proprio quest'ultimo, lo zio di Jessica, con una personalità insignificante, incapace di prendere decisioni e poco serio, non mi è piaciuto per niente, un personaggio sgradevole, e cosa ancora peggiore Jessica si appoggiava a lui, lo aiutava, supportava, si fidava.
Un'altra cosa che invece mi è piaciuta, e mi ha anche fatta divertire molto, era il contrasto tra Lucius, reale, di vecchio stampo e vecchie tradizioni, e il giovane vicino di casa, per cui Jessica ha una cotta, dai modi semplici e schietti e di sicuro non è un luminare dell'etichetta.
Vi farò presto avere notizie sul seguito di questo libro, non appena riuscirò a trovarlo, anche se non sono sicura di riuscire a leggerlo per la fine di Gennaio, sperando che sia migliore del primo.
E devo anche scrivere la recensione di "A cena col vampiro" e "Io amo un vampiro" che si spera riuscirò a pubblicare entro questa settimana.
E con questo è tutto per il libro letto per la Reading Challenge a tema.
Voto: 6/10

domenica 19 gennaio 2014

Recensione di "Bitten - La notte dei lupi" di Kelley Armstrong

Scusate per l'assenza di ieri ma il mio computer mi sta dando alcuni problemi e non sono riuscita a pubblicare niente.
Ma oggi ho deciso che, dato che mi sento piuttosto ispirata, di finire e pubblicare la recensione di Bitten - La notte dei lupi, di una scrittrice che più libri scrive più io l'adoro.
Ma che purtroppo in Italia si sono decisi a pubblicare a circa dieci anni di distanza dalla pubblicazione del primo libro.
Molti probabilmente la conoscono per l'ultima saga da lei pubblicata, The Darkest Power, di cui è stato pubblicato recentemente in Italia l'ultimo libro.
Ma questa è la recensione del primo libro di un'altra saga di quest'autrice, Donne dell'altro mondo, durante questa saga i punti di vista cambiano di libro in libro e racconta le storie di diverse donne appartenenti al mondo sovrannaturale.
Ed eccovi la recensione che tanto aspettavo di scrivere!

Titolo: Bitten - La notte dei lupi
Autore: Kelley Armstrong
Pubblicato in Canada nel 2001
Pubblicato in Italia nel 2010
Genere: urban fantasy
Casa editrice: Fazi Editore
Lingua originale: inglese
Trama: Elena vive a Toronto, ha un bell'appartamento dove convive con il suo fidanzato, il suo lavoro di giornalista va a gonfie vele, ma nasconde un segreto. Infatti ogni settimana è costretta a sgattaiolare nel cuore della notte per le strade di Toronto per trasformarsi, perché dieci anni prima l'ex ragazzo l'aveva morsa trasformandola in un lupo mannaro, l'unico lupo mannaro femmina dell'intero pianeta.
E adesso è costretta a vivere la sua vita in modo parzialmente normale, mentendo al suo ragazzo e cercando di nascondere il più possibile la sua vera natura.
Ma un giorno riceva una chiamata da Jeremy, l'Alfa del suo ex Branco, che le chiede il suo aiuto per una faccenda molto delicata.
Elena sarà allora costretta a tonare nello Stato del New York nella sua vecchia casa, dal suo vecchio Branco, ma soprattutto dal suo ex ragazzo, Clay, quello che ha distrutto e mandato in frantumi tutti i suoi sogni di una vita normale.
L'autore: Kelley Armstrong è nata nel Dicembre del 1968 a Sudbury in Ontario, Canada. Si è laureata in psicologia alla University of Western Ontario e dopo ha deciso di studiare programmazione di computer alla Fanshawe College avendo così più tempo per scrivere.
Il suo primo libro pubblicato è Bitten (2001) e in seguito, della stessa saga, sono stati pubblicati altri undici libri, solo altri due in Italia.
Successivamente, nel 2008, ha pubblicato il primo libro della serie The Darkest Power.
I suoi libri sono di genere urban fantasy e paranormal romance, la prima saga è scritta per adulti, per via di alcune scene hot, mentre la seconda è per young adults.
Recensione: Kelley Armstrong è un'autrice che sa il fatto suo. Con il suo stile riesce a trascinarti nella storia sin dalle prime pagine.
La storia è dinamica, ricca di suspance, con uno sfondo thriller, non mancano i colpi di scena, gli approfondimenti psicologici dei personaggi, c'è anche un po' di romance, sebbene sia messa in secondo piano, ma è comunque arricchita da descrizioni che aiutano molto il lettore ad entrare nell'ottica di Elena, la protagonista di questa storia.
Il suo stile è molto particolare, sebbene la lettura sia piuttosto veloce e il libro pieno di azione e colpi di scena, l'autrice arricchisce la storia con minuziose descrizioni che, a mio parere, aiutano il lettore ad immergersi sempre più a fondo in questa incredibile storia.
La Armstrong riesce a mescolare più generi tra loro per creare dei libri meravigliosamente ricchi, c'è il thriller, romance, urban fantasy e chi più ne a più ne metta.
Un esempio è come descrive la trasformazione da umano a lupo, l'istinto, le emozioni, i sensi sviluppati, riesce a descrivere tutto quanto in modo in incredibile, è riuscita a trascinarmi nella storia.
Anche i personaggi sono ben descritti e ben approfonditi nel corso della storia, da Elena, la protagonista, che deve compiere decisioni molto importanti ma in fondo non ha ancora capito cosa vuole, sempre pronta a battersi e a dare il meglio di sé, e poi c'è Clay, il suo
ex ragazzo che l'ha trasformata in un licantropo, è difficile da descrivere perché è un personaggio molto complesso, trasformato da che era un bambino lui non conosce mondo diverso da quello dei licantropi, quella è la sua natura, che ha poi trasmesso anche ad Elena credendo che avrebbero potuto viverla assieme.
E c'è anche Jeremy, il capobranco, per Clay, ma anche per Elena, è come un padre, un amico, un fratello, lui c'è sempre per il suo Branco, che per lui è come una grande famiglia, si prende cura di tutti nessuno escluso.
L'intera storia è ambientata in Canada, inizialmente nella città di Toronto dove la protagonista vive con il fidanzato e poi in campagna dove andrà per aiutare il Branco, nella casa di Clay e Jeremy.
I personaggi sono realistici e le loro azioni hanno un senso, sono ben approfonditi e l'autrice sa dedicare a ciascuno di essi il loro spazio e il loro ruolo nella storia.
Non sono mai stata una fan dei licantropi, ma questa scrittrice, insieme a Keri Arthur e Maggie Stiefvater, mi ha fatto cambiare idea, oltre che appassionare per i loro libri.
Voto: 10/10

martedì 7 gennaio 2014

30 days of books! 9# + Reading Challenge!

Okay oggi ho un paio di cose da pubblicare, continuo la rubrica 30 days of books e ho una comunicazione importante sulle Reading Challenge che i sono posta e a cui ho deciso di partecipare.
E poi devo festeggiare perché ho superato le 1000 visualizzazioni, so che come traguardo è un po' basso, ma per me significa molto e sono al settimo cielo! 
Ed eccomi qui con due libri per voi!
Versione #1
A book you thought you wouldn't like but ended loving
Questo non è difficile infatti c'è un libro che non dimenticherò mai proprio perché all'inizio lo avevo evitato come la peste mentre adesso ho letto tutta la serie e sono una fan sfegatata della scrittrice. 
Il libro in questione è "Shadowhunters - Città di Ossa", sarà perché ne parlavano tutti, dicevano quanto fosse fantastico e bellissimo, lo vedevo ovunque nelle librerie, su internet, ma fatto sta che avevo deciso di non leggerlo anzi mi irritava persino.
Povera ingenua che sono stata, credevo fosse un'altra invasione come per Twilight, poi lo scorso autunno una mia cara amica, lettrice accanita come me, mi dice di averlo trovato molto bello e me lo ha prestato, così se non ero sicura almeno non avevo buttato soldi.
Come è andata finire? Mi sono divorata i cinque libri della serie uno dopo l'altro, sto aspettando ossessivamente l'uscita del sesto, e ho letto pure la seconda saga pubblicata dalla scrittrice. Ora sono tra quei "tutti" che decantano le lodi di questo libro, o meglio saga, e che lo consigliano a tutti.
Versione #2
Un libro che ti ha fatto crescere
Questa già diventa più complicata. Non devo scegliere un libro della mia infanzia ma un libro che mi ha fatto crescere. Anche perché io credo che bene o male tutti i libri insegnino qualcosa, positiva o negativa, e che la lettura liberi la mente, perciò non è semplice scegliere un libro che mi ha fatto crescere. Ne ho letti davvero tanti, chi parecchio tempo fa chi invece recentemente come "Cercando Alaska". Mi hanno fatto crescere Harry Potter, le Cronache di Narnia, la saga del Mondo Emerso e tanti altri. Ma se proprio devo sceglierne uno direi "Sinuhe l'egiziano" un libro che mi ha dato mia madre qualche hanno fa e che io ho amato. Ho sempre avuto una passione sfrenata per l'Antico Egitto e questo libro l'ha alimentata.

Reading Challenge
So di aver fatto un altro post riguardo alle mie Reading Challenge di quest'anno ma quando ho visto questa sfida nel blog Someone who's reading ho pensato "non posso non provarci!", è molto interessante e ha attirato subito la mia attenzione.
Questa Reading Challenge è stata fatta dal blog Musings of a Book Lover.
La sfida si chiama "Outside the box" ed è praticamente una lista di categorie di cui devi trovare e leggere un libro. Perché dico trovare? Perché le categorie sono piuttosto singolari e credo che ci metterò un po' di tempo per trovare alcuni libri!
E adesso apriamo la scatola e vediamo che mi tocca leggere per il 2014:



Classics are the new black – un classico
It’s a serial thing – un libro di una serie già iniziata
Lost in translation – un libro tradotto
It’s about time! – un libro rimasto nella libreria per più di due anni
By the numbers – un libro che nel titolo presenti un numero
Weird Science! – un libro che tratti una qualche forma di scienza
I just love a good Duet – un libro scritto da più autori
New Guy in Town – il romanzo di debutto di un esordiente
Almost Human – un libro col punto di vista di un animale, alieno o robot (quindi non umano)
Chunkster-time! – un libro con più di 500 pagine
Random Rescue – andare in un negozio di libri usati (o una biblioteca) e prendere un libro a caso
Under-Aged Writer – un libro il cui autore ha meno di 21 anni
Time for exercise – un libro che abbia al suo interno un qualche sport o attività
Make-Believe - un libro che rientri in una nostra personalissima categoria

Ognuno di noi può aspirare ad una di queste categorie:

I’m a little Scared: 3-4 categorie
It’s not so bad out here!:  5-7 categorie
Look at me, outside my comfort zone!:  8-10 categorie
Outside In!: 11-13 categorie
No Box can Contain Me!: Ho fatto tutte e 14 le categorie!


E dato che se io non mi complico la vita non sono felice ho deciso di puntare al massimo "No Box can Contain Me!" e spero vivamente di riuscire a farcela!
Perciò cari miei seguaci, oddio parlando così sembra quasi una setta della Libro-mania, troverete questo post abbastanza spesso nel corso dell'anno, così vi aggiorno su come procede la sfida.
Le categorie che più mi preoccupano quelle della personalissima categoria, perché in questo momento non mi viene in mente nulla, e quello del libro che parli di sport o di attività, sono terribilmente pigra e anche solo leggere di sport mi fa stancare.
Comunque ricapitolando, so di aver detto che oltre quelle sfide già elencate qui ma non so resistere alle tentazioni perciò vagherò tra i blog e continuerò a cercare nuove stimolanti sfide.

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